
Tommaso Rossi “Ad Alba sono esploso, ad Ancona voglio crescere ancora”
Idee chiarissime per un ragazzotto di 21 anni appena compiuti. Tommaso Rossi arriva alla Luciana Mosconi dopo una stagione personale molto importante dove è stato fermato solo dall’emergenza sanitaria. Annata da superstar nell’Olimpo Alba per l’atleta bolognese che si è trovato catapultato sotto i riflettori accecanti del mercato degli under. Inizialmente quasi spaesato, Rossi non si è fatto prendere dalla frenesia e ha valutato le tante proposte arrivate sul suo tavolo, comprese quelle provenienti da categorie superiori. E alla fine è arrivata la scelta, naturale e logica come l’ha definita lui stesso, di Ancona entrando così a far parte della Luciana Mosconi che si sta rifacendo il trucco in vista del campionato 20/21.
“Devo dire la verità – ammette Tommaso nelle sue prime dichiarazioni da giocatore dorico – tutto questo interesse mi ha per certi versi sorpreso. Ma del resto ne sono stato subito consapevole perchè vengo da un ottima stagione giocata ad Alba dove onestamente sono andato bene. Per questo voglio sin da subito ringraziare l’Olimpo Alba Basket che mi ha permesso di ottenere tutti questi consensi. Sono cresciuto come giocatore e come persona, credo sia impossibile scordarsi di questa esperienza.”
Come sei arrivato a scegliere la Luciana Mosconi?
“Avevo parecchie proposte e la mia indecisione iniziale era dovuta soltanto al fatto di aver avuto bisogno di tempo per valutarle e decidere. Quella di Ancona è stata sin da subito tra le più concrete e decise. Ho parlato con il coach e mi ha spiegato benissimo quali sono i suoi piani e come intende giocare. Questo è stato forse un punto chiave nella mia scelta. Coach Rajola è un ex giocatore e mi piace farmi allenare da tecnici con un passato sul campo, come era successo anche a Cuneo. Del resto ho un papà allenatore e sono cresciuto con questa filosofia. Nel corso dei giorni l’interesse si è mostrato sempre più vivo e alla fine la scelta è nata in maniera naturale e logica.”
E’ giusto ritenerti un giocatore che probabilmente è sbocciato più tardi rispetto agli altri della tua eta? Questo forse ti ha fatto perdere qualche occasione?
“Non voglio parlare di occasioni perse a 21 anni. Certo è che forse sono cresciuto, specialmente a livello fisico, in maniera esponenziale nell’ultimo periodo. E questo probabilmente mi ha fatto perdere il treno delle nazionali giovanili. Non a caso appena sono riuscito a impormi ho guadagnato la convocazione nella Nazionale 3×3 Under 18 giocando l’Europeo in Ungheria. Cercherò di recuperare il terreno perduto ora che sto maturando anche dal punto di vista fisico.”
Sei figlio di un settore giovanile di primissimo livello come quello della Virtus Bologna. Ora sei un giocatore “vero” soprattutto grazie a loro?
“In Virtus ho vissuto 5 anni strepitosi e la V Nera ti rimane tatuata addosso. Ho giocato tante Finali scudetto una ne ho vinta, e sono riuscito a migliorare sotto tanti aspetti. Ovviamente un buon settore giovanile è tutto per una base di un giocatore.”
Sei del ’99, hai giocato nella Virtus Bologna e ora vieni ad Ancona. La domanda quindi è d’obbligo chiedendoti di Alessandro Pajola, tuo compagno di squadra in Virtus. Che rapporto hai con lui?
“Io e Pajo siamo ottimi amici, abbiamo diviso delle bellissime esperienze nelle giovanili virtussine e spesso usciamo insieme a Bologna. E’ un grandissimo, e mi fa piacere che stia diventando un punto fermo della Virtus in Serie A. Gli chiederò ora dei consigli su Ancona.”
Ancona la conosci?
“Mio padre per lavoro viene spesso nelle Marche e ad Ancona in particolare e me ne parla sempre bene. Io non ho mai giocato ad Ancona ma so che c’è un bel palasport e non vedo l’ora di metterci piede per iniziare a giocare.”
Gia, iniziare a giocare. Ancora non sappiamo quando per quello stop maledetto che ha congelato tutto allo scorso mese di marzo. Come hai vissuto il lockdown e come ti stai tenendo in forma?
“Il periodo di inattività l’ho passato a casa in famiglia e ho cercato di allenarmi con attrezzi che avevo a disposizione. Poi da maggio è stato possibile mettere il naso fuori è ho ricominciato, credo come tutti, ad allenarmi. Adesso sono aperte le palestre e sono tornato a lavorare anche sul campo. Spero davvero di conoscere al più presto le date di quando potremo finalmente iniziare.”
Che tipo di giocatore sei? Ti calza la definizione “all around”?
“Sin dai tempi delle giovanili ho fatto di tutto. Dal playmaker fino al numero 4, cambiando in relazione alla mia crescita fisica. Adesso sono un esterno che si adatta anche a ruoli più vicini a canestro. Non sta a me dirlo ma penso di essere utile sia in fase offensiva che in quella difensiva. Posso adattarmi senza troppi problemi a qualunque situazione come ho già detto a coach Rajola.”