
Gianmarco Leggio. Talento, esperienza e freschezza per la nuova Luciana Mosconi
Dal suo Salento al Conero, risalendo l’Adriatico arrivando ad Ancona, meta della sua nuova esperienza professionale, la quinta della carriera sui campi di basket. Gianmarco Leggio è un altro elemento prezioso che va ad arricchire l’organico della nuova Luciana Mosconi. Un giocatore dalla carta identità ancora fresca (26 anni il prossimo 6 agosto) ma che già vanta un curriculum importante. Dalle giovanili di Brindisi, facendo capolino in Serie A, passando per l’esordio in B a Monteroni, l’arrivo in A2 a Jesi in un’annata poi chiusa a Bisceglie dove rimane fino al 2017. Prima di firmare oggi con Ancona trascorre tre stagioni a Salerno dove è leader di una squadra che arriva sistematicamente ai playoff. Sulla sua pagina Facebook il post dei saluti ai tifosi salernitani, arrivato in concomitanza con l’annuncio ufficiale dell’arrivo ad Ancona, ha scatenato uno tsunami di like e ringraziamenti da parte di chi negli ultimi tre anni ha avuto la fortuna di vederlo giocare in campo con i propri colori sociali addosso. Gratitudine verso un ottimo giocatore ma anche un uomo che sa farsi apprezzare non solo per le sue movenze sotto canestro.
E adesso arriva nel capoluogo dorico, in una stagione avvolta ancora dall’incertezza di quando si potrà finalmente tornare in campo ma anche nella sicurezza di essere in una società smaniosa solida e di riscattarsi dopo la grigia stagione scorsa. E Gianmarco Leggio sembra incarnare alla perfezione lo stereotipo di giocatore ideale per contribuire a portare in alto il team di coach Rajola.
Gianmarco, perchè Ancona?
” Inutile negare che avevo altre offerte, e forse anche più vantaggiose dal punto di vista economico, ma scegliere quella di Ancona non è stato certo complicato. Mi è stata presentata una Società seria e con solide ambizioni. Ho poi parlato con il coach che mi ha convinto sin dal primo momento spiegandomi bene quelle che sono le sue intenzioni e come vuole improntare la squadra. Credo stia nascendo un team davvero competitivo, giovane ma al tempo stesso con esperienza per la categoria, con precise caratteristiche tecniche e fisiche. Possiamo davvero fare bene e disputare una buona stagione. Personalmente non vedo l’ora di iniziare questa nuova avventura.”
Vieni da un triennio a Salerno dove sei stato uno dei protagonisti. Un bilancio di questa esperienza?
“Sicuramente positivo sono stati tre anni importanti per me e per la mia maturazione di uomo e giocatore.”
L’ultima stagione è finita con la cancellazione di tutto quello che era stato fatto da settembre. Come è andato il tuo lockdown?
“Tutto è andato bene. Sono rimasto a casa dove ho potuto seguire un piano di allenamento che avevo appositamente preparato. Sono laureto in scienze motorie e non ho avuto problemi nell’organizzarmi un piano di lavoro. Da quando poi è stato possibile tornare in palestra sono seguito da un amico preparatore fisico. Sto insomma cercando di farmi trovare pronto quando sarà finalmente ora di riprendere un lavoro di squadra. A Salerno stava andando benone, secondo posto e in piena corsa per puntare in alto. Purtroppo tutto è finito come sappiamo e c’è davvero tanto rammarico. Però ora guardiamo avanti e pensiamo a ripartire, ad Ancona.”
Cosa ti ha colpito di coach Rajola?
“Lo conoscevo già per averlo incontrato da avversario (ultima volta in finale playoff 18/19 l’Amatori di Rajola e Caverni fa fuori Salerno n.d.r.) e sapevo del suo temperamento. Parlandoci a fondo nelle ultime settimane mi ha ancor più colpito. Sarà davvero interessante essere allenato da un allenatore come lui.”
Negli ultimi anni ti sei ritagliato uno spazio da top player della Serie B. Eppure eri arrivato in A2 a 21 anni. Forse un pò troppo presto?
“Arrivai a Jesi dopo un buon campionato a Monteroni. Partì molto bene avendo anche un buon minutaggio. Quella squadra era molto profonda nel mio ruolo con giocatori più esperti di me. Con il tempo persi qualche occasione e necessariamente il mio minutaggio calò. Volevo giocare e metà stagione decisi di scendere di categoria. Credo di aver fatto la scelta giusta. Da allora ho sempre giocato in Serie B e sempre a un buon livello. La voglia di A2 è chiaramente rimasta, non mi precludo niente. Magari un giorno ritornerò e perchè no proprio con la Luciana Mosconi.”
Ad Ancona non hai mai giocato. Sei ansioso di scoprire il Palarossini?
“E’ vero non ho mai giocato ad Ancona anche se ho visto il palasport così grande e bello come pochi in questa categoria. Quando andai a Bisceglie nel nostro stesso girone ricordo che c’era Falconara che giocava proprio al Palarossini. Però arrivai che erano state giocate sia la gara di andata che quella di ritorno. Diciamo che io e Ancona ci siamo solo sfiorati, ma adesso c’è tutto il tempo per conoscerci a fondo.”
Descriviti come giocatore. Possiamo etichettare Gianmarco Leggio come lungo atipico?
“Atipico non so. Mi ritengo un giocatore piuttosto duttile, principalmente sono un numero 4 dotato anche di un eccellente tiro da fuori. Però all’occorrenza posso anche essere impiegato come centro sfruttando comunque i miei centimetri. ”
Il mare del suo Salento lo aspetta (ma anche quello del Conero non sarà da meno…) tra un allenamento e un altro. Ti aspettiamo Gianmarco!